Specula Iuris
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Specula Iuris è una rivista scientifica internazionale, peer reviewed, ad accesso aperto e a vocazione inter- e multidisciplinare.Bologna University Pressit-ITSpecula Iuris2784-9155<div id="mainEntry" class="main_entry col-md-4"> <div class="item copyright"> <p>Questo lavoro è fornito con la licenza <a href="https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/" rel="license">Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale</a>.</p> </div> </div>Dichotomy of the Roman Financial World (J. Andreau) and Some Recent Trends of Roman Studies on Economy and Law
https://speculaiuris.it/article/view/196
<div class="page" title="Page 56"> <div class="layoutArea"> <div class="column"> <p>Per valutare i meriti e i limiti dei nuovi studi sull’economia e il diritto romano, ispirati a alcune recenti teorie economiche, è efficace rivedere la tesi principale di Jean Andreau, secondo cui c’erano due mondi finanziari all’inizio dell’era del Principato: quello dell’aristocrazia terriera imperiale con i suoi dipendenti (WI) e quello dei banchieri professionisti attivi nelle vicinanze funzionali delle città municipali (WII). L’approccio dei costi di transazione dei nuovi studi è adatto a dimostrare la razionalità economica relativa delle organizzazioni interne come unità di WI, composte da dipendenza personale, anche se non è sufficiente per tenere in considerazione fattori come il possesso e le garanzie reali. D’altro canto, il livello del diritto contrattuale classico è al di fuori della portata di questo approccio. Inoltre, i nuovi studi mancano di una seria critica delle fonti e, di conseguenza, non sono in grado di analizzare le tensioni e i conflitti tra WI e WII, e a maggior ragione il dinamismo storico della loro genesi.</p> </div> </div> </div>Akira Koba
Copyright (c) 2024 Akira Koba
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2024-05-072024-05-0732539210.30682/specula0302cPartes formularum e ‘consenso’ magistratuale*
https://speculaiuris.it/article/view/49
<div class="page" title="Page 10"> <div class="layoutArea"> <div class="column"> <p>L’indagine offre una rilettura delle testimonianze della giurisprudenza e della cancelleria imperiale attestanti il potere del magistrato giusdicente di impedire l’inserimento dell’eccezione ovvero della replica all’interno della formula. Rilettura volta anche a ricostruire il (possibile) andamento della ‘manovra’ giudiziale sfociante nella menzionata decisione di negare il rimedio impetrato.</p> </div> </div> </div>Giovanni Papa
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2024-05-062024-05-063272210.30682/specula0302aArgomentazioni giuridiche ed elementi architettonici: la limitazione della responsabilità solidale nella lettura ulpianea dell’actio de effusis vel deiectis
https://speculaiuris.it/article/view/55
<div class="page" title="Page 26"> <div class="layoutArea"> <div class="column"> <p>Ulpiano, nel suo commentario edittale all’<em>actio de effusis vel deiectis</em>, verifica la possibilità di limitare l’automatico criterio di responsabilità solidale degli <em>inhabitores</em>. In questo senso, individua due possibili opzioni per il raggiungimento di quello scopo: una giuridica (attraverso la <em>divisio</em> dell’appartamento o il suo comodato parziale) ed una fattuale (attraverso la valorizzazione di taluni elementi architettonici, quali indizi di un godimento esclusivo di una porzione specifica dell’abitazione).</p> </div> </div> </div>Massimiliano Vinci
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2024-05-072024-05-0732234910.30682/specula0302bIn margine a un’opera sul valore della ‘parola’ nel mondo antico e in quello romano
https://speculaiuris.it/article/view/199
<div class="page" title="Page 170"> <div class="layoutArea"> <div class="column"> <p>Questa ‘nota’ è ispirata alla libera conversazione tenuta – insieme ad Eva Cantarella, Luigi Garofalo e Aglaia McClintock – il 29 settembre 2022 presso l’Università degli Studi del Sannio, in dialogo con l’Autore, in occasione della pubblicazione del saggio di Maurizio Bettini, <em>Roma, città della parola. Oralità, Memoria, Diritto, Religione, Poesia</em>. Il testo della relazione è stato in parte rivisto, ed integrato attraverso un essenziale apparato critico, nel desiderio di mantenere la struttura originaria. E – dato il tema – la sua indole (essenzialmente) ‘orale’.</p> </div> </div> </div>Massimo Miglietta
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2024-05-072024-05-073216717610.30682/specula0302fNota di apertura
https://speculaiuris.it/article/view/200
<div class="page" title="Page 9"> <div class="layoutArea"> <div class="column"> <p>Nasce con questo numero una nuova sezione della Rivista, intitolata “Macroscopio”. Spendiamo poche parole per illustrare la scelta dell’appellativo ed il programma di lavoro che da esso deriva. Non intendiamo riproporre una rubrica di ‘classiche’ recensioni: un genere letterario che pure merita di essere recuperato ai nostri studi. Ma il rischio insito nei contributi critici che si concentrano su un libro o su un saggio è quello di restringere il campo della discussione, di aggirarsi tra i dettagli e di guardare i lavori scientifici presi in esame esclusivamente attraverso la loro logica interna.</p> <p>Vorremmo invece portare ogni volta in primo piano le tendenze culturali che si riflettono negli scritti giuridici. Quali sono gli svolgimenti in atto, quali i nodi teorici, quale futuro è prevedibile?</p> <p>Non dobbiamo limitarci ad una ricognizione “al microscopio” delle ricerche di storia del diritto, e più specificamente delle indagini sulla storia del pensiero giuridico: tema principale anche se non esclusivo della Rivista. La “caccia” ai particolari non basta. Al contrario, dobbiamo rivolgere la nostra attenzione ai contesti, alle questioni teoriche più generali, alle idee-guida che orientano il lavoro scientifico. Cercheremo di scoprire questa dimensione (o la sua assenza) in ogni contributo. Ciò significa allargare lo spazio del discorso giuridico e domandarci, di fronte a ciascuna opera, quali siano i nessi che legano i singoli oggetti trattati ai tempi e alle forme di vita di cui essi sono elementi costitutivi, più o meno rilevanti. D’altro canto, la storia delle tecniche con le quali si organizza la vita collettiva non può non implicare una storia degli schemi ideologici che reggono il diritto e degli interessi mutevoli ad essi sottostanti. Quanto è presente un simile punto di vista nel momento attuale?</p> <p>È questo l’ampio campo problematico che Specula iuris si propone di scandagliare, muovendo dalla lettura di singoli scritti e dal significato che assumono nel quadro dei saperi giuridici contemporanei.</p> </div> </div> </div>La Direzione e il Comitato direttivo
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2024-05-092024-05-0932113113Vecchie questioni e nuove soluzioni a proposito dei Commentarii di Gaio
https://speculaiuris.it/article/view/198
<div class="page" title="Page 118"> <div class="layoutArea"> <div class="column"> <p>Il saggio ripercorre le principali riflessioni suscitate dalla lettura del recente libro di Giuseppe Falcone sui <em>Commentarii</em> di Gaio, nel quale l’Autore esamina in maniera chiara e convincente molte delle questioni che da lungo tempo occupano gli studiosi. Le posizioni di Falcone presentano, non di rado, carattere di originalità e sono, pertanto, la prova di come sia ancora possibile proporre idee inedite anche in un tema assai battuto dalla dottrina. Il volume, di conseguenza, costituisce un nuovo punto di riferimento per chi si dedichi allo studio del manuale di Gaio, e impone di tornare a meditare su temi apparentemente consolidati.</p> </div> </div> </div>Giovanni Cossa
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2024-05-072024-05-073211516510.30682/specula0302eOrdinare il caos Parte II: Cormenin e l’indipendenza italiana
https://speculaiuris.it/article/view/197
<div class="page" title="Page 98"> <div class="layoutArea"> <div class="column"> <p>Dopo aver affrontato, nella prima parte del saggio, il contributo di Cormenin alla formazione del diritto amministrativo e di una coerente teoria della centralizzazione amministrativa, in questa seconda parte si esamineranno temi, poco noti, legati al 1848 in Europa e alle sue interlocuzioni, in questo drammatico ed effervescente momento storico, con i principali protagonisti del momento, primo fra tutti Alexis de Tocqueville. Inoltre si approfondiranno i rapporti di Cormenin, ancora meno studiati, con il processo di indpendenza italiana, al quale, partecipò in maniera diretta e indiretta, contribuendo, non senza contraddizioni, alla progettazione costituzionale di un’Italia federale e alla teorizzazione della sovranità popolare e del potere costituente.</p> </div> </div> </div>Marco Fioravanti
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2024-05-072024-05-07329510910.30682/specula0302d