V. 1 N. 1 (2021)
Articoli

Ideali universalistici o fiscalismo imperiale? Decima hereditatium e constitutio Antoniniana de civitate

Valerio Marotta
Dipartimento di Giurisprudenza, Università degli Studi di Pavia, Pavia, Italia

Pubblicato 21-06-2021

Parole chiave

  • Cassio Dione, cognationis iura, Constitutio Antoniniana, decima (vicesima) hereditatium, Istituzioni di Ulpiano

Come citare

Marotta, V. (2021). Ideali universalistici o fiscalismo imperiale? Decima hereditatium e constitutio Antoniniana de civitate. Specula Iuris, 1(1). https://doi.org/10.30682/specula010e

Abstract

La constitutio Antoniniana è stata emanata per creare una cosmopoli o per risolvere un drammatico problema di liquidità finanziaria? L’esame congiunto di due testi – uno di Cassio Dione, l’altro delle Istituzioni di Ulpiano – lascia pensare che Caracalla abbia deciso di accelerare i tempi, concedendo la cittadinanza a tutti gli abitanti dell’Impero per incrementare le entrate fiscali. Tuttavia, la necessità di finanziare l’aerarium militare e di pagare, in tal modo, i premi ai veterani, non esclude la possibilità che Caracalla coltivasse, al contempo, il progetto di istituire, nell’intera ecumene, un’unica civitas. In ogni caso, contestualmente all’emanazione della constitutio de civitate, Caracalla sovvertì la linea di politica seguita, per più di un secolo, dai suoi predecessori. Egli non solo non volle concedere ai nuovi Aurelii, ossia ai nuovi cittadini, i cosiddetti cognationis iura, ma restrinse l’ambito di applicazione di questa norma anche per coloro i quali fossero già da tempo annoverati tra i cives, assoggettando il maggior numero di persone possibile al pagamento dell’imposta di successione (decima hereditatium).