V. 1 N. 2 (2021)
Articoli

Premesse per una discussione sul rapporto tra continuità e discontinuità nel diritto civile

Mauro Grondona
Dipartimento di Giurisprudenza, Università di Genova, Genova, Italia

Pubblicato 16-11-2021 — Aggiornato il 16-11-2021

Versioni

Parole chiave

  • Tullio Ascarelli, continuità, discontinuità, ermeneutica giuridica, dirittoprivato

Come citare

Grondona, M. (2021). Premesse per una discussione sul rapporto tra continuità e discontinuità nel diritto civile. Specula Iuris, 1(2). https://doi.org/10.30682/specula0102f

Abstract

Lo scritto si prefigge di riflettere, a partire da un contributo di carattere teorico e me-todologico di Tullio Ascarelli del 1953, su alcuni aspetti del rapporto tra continuità ediscontinuità nel diritto civile italiano. Sullo sfondo, vi è l’avvertita, diffusa e generaliz-zata esigenza di un rinnovamento metodologico, di fronte al massiccio ricorso, da partedella giurisprudenza italiana, a un’argomentazione fondata in larga misura sui principigenerali e sulle clausole generali. Tuttavia, proprio la lezione metodologica di Ascarellimostra come l’apertura ermeneutica dell’interprete non rappresenti un attentato con-tro la certezza del diritto e la prevedibilità delle decisioni (e quindi delle trasformazionidell’ordinamento giuridico in via interpretativa), perché questa apertura ermeneuticanon è mai lasciata a sé stessa, ma è oggetto di controlli, tanto di carattere ordinamen-tale, quanto di carattere sociale. Ciò, naturalmente (nella prospettiva di Ascarelli e inquella della più attenta giusermeneutica contemporanea), a condizione che il rapportotra continuità e discontinuità giuridica venga collocato in una dimensione autenti-camente storica, che guarda al giurista-interprete quale soggetto chiamato a valutarenormativamente la realtà, così dando vita a nuove regole giuridiche, in un continuoprocesso di costante adattamento dell’ordinamento giuridico all’ordine sociale.