Pubblicato 16-11-2021 — Aggiornato il 16-11-2021
Versioni
- 16-11-2021 (2)
- 16-11-2021 (1)
Parole chiave
- Tullio Ascarelli, continuità, discontinuità, ermeneutica giuridica, dirittoprivato
Come citare
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Abstract
Lo scritto si prefigge di riflettere, a partire da un contributo di carattere teorico e me-todologico di Tullio Ascarelli del 1953, su alcuni aspetti del rapporto tra continuità ediscontinuità nel diritto civile italiano. Sullo sfondo, vi è l’avvertita, diffusa e generaliz-zata esigenza di un rinnovamento metodologico, di fronte al massiccio ricorso, da partedella giurisprudenza italiana, a un’argomentazione fondata in larga misura sui principigenerali e sulle clausole generali. Tuttavia, proprio la lezione metodologica di Ascarellimostra come l’apertura ermeneutica dell’interprete non rappresenti un attentato con-tro la certezza del diritto e la prevedibilità delle decisioni (e quindi delle trasformazionidell’ordinamento giuridico in via interpretativa), perché questa apertura ermeneuticanon è mai lasciata a sé stessa, ma è oggetto di controlli, tanto di carattere ordinamen-tale, quanto di carattere sociale. Ciò, naturalmente (nella prospettiva di Ascarelli e inquella della più attenta giusermeneutica contemporanea), a condizione che il rapportotra continuità e discontinuità giuridica venga collocato in una dimensione autenti-camente storica, che guarda al giurista-interprete quale soggetto chiamato a valutarenormativamente la realtà, così dando vita a nuove regole giuridiche, in un continuoprocesso di costante adattamento dell’ordinamento giuridico all’ordine sociale.